“Fifty years after ‘How to wreck the environment’: anthropogenic extinction of life on Earth”, ossia “Cinquant’anni dopo ‘Come distruggere l’ambiente’: estinzione della vita sulla Terra di origine non naturale”, è il titolo dell’ultimo articolo referato scritto dal geofisico statunitense Marvin J. Herndon assieme a Mark Whiteside e Ian Baldwin. Lo studio prende spunto da una comparazione tra la ricerca di J.F. Macdonald e le attuali operazioni chimiche in atmosfera (chemtrails o “guerra climatica”) per evidenziare il carattere sovranazionale, riferibile ad un governo ombra planetario, delle micidiali attivitĂ .
J. Marvin Herndon, Mark Whiteside and Ian Baldwin
Obiettivi
Cinquant'anni fa, il geoscienziato Gordon J. F. MacDonald scrisse un libro intitolato "Come distruggere l'ambiente ", in cui l'autore descrisse i metodi con cui uno Stato potrebbe alterare gli ecosistemi e come potrebbe infliggere clandestinamente danni ad una paese nemico. Il nostro obiettivo è rivedere i suggerimenti di MacDonald, le strategie di guerra ambientale alla luce dei successivi progressi tecnologici e nel contesto del dispiegamento effettivo dei metodi di guerra meteorologica e climatica da lui illustrati.
Metodi
Abbiamo esaminato la letteratura interdisciplinare: storica, scientifica e medica.
Risultati
MacDonald ha indugiato sulla guerra meteorologica palese e segreta basata sull'inseminazione imbrifera delle nuvole, volta appunto a causare le piogge. In seguito è stata sviluppata una serie di tecniche per inibire le precipitazioni, con la dispersione, per mezzo di aerei civili, di particolato igroscopico là dove si formano le nuvole. Da almeno due decenni sia ricercatori sia persone comuni osservano tale fenomeno.
Articoli referati
Herndon et al.; JGEESI, 16 (3): 1-15, 2018; art. JESIESI.42006
Indagini scientifiche e forensi dimostrano che sono diffuse, tra le altre cose (bario, alluminio, cadmio, stronzio, cesio etc.), ceneri di carbone. Intorno al 2010, l'irrorazione aerea del particolato è aumentata ad un livello quasi giornaliero, quasi globale. Presumibilmente, un accordo internazionale segreto ha imposto di disperdere composti con il pretesto di fungere da 'parasole' per la Terra. Tuttavia l'irrorazione aerea, piuttosto che raffreddare il pianeta, riscalda l’atmosfera, ritarda la dispersione termica dalla Terra allo spazio e provoca un incremento globale delle temperature. Lo stesso MacDonald discusse la possibilitĂ di distruggere deliberatamente lo strato di ozono atmosferico e quella di innescare terremoti ed eruzioni vulcaniche, attivitĂ in effetti oggi possibili anche con l’impiego dei riscaldatori ionosferici (sistemi H.A.A.R.P.).
Conclusioni
Le decisioni assunte dai militari statunitensi di armare l'ambiente a livello nazionale e gli obiettivi di “sicurezza” furono accuratamente previsti da MacDonald, ma lo specialista non riuscì a capire che i singoli governi del mondo potrebbero essere tenuti a rispettare accordi internazionali segreti con lo scopo di condurre una guerra sul pianeta Terra, in tutti i biomi ed in relazione ai diversi processi biogeochimici. Se politici, mezzi d’informazione, scienziati etc. non affronteranno l’atroce realtĂ di ciĂ² che sta accadendo davanti ai loro occhi e se non esigeranno collettivamente un’interruzione di queste attivitĂ tecnologiche, illegali e clandestine, siamo destinati a marciare verso la prima estinzione di massa determinata, non dalla Natura, ma dal complesso militare-industriale.
Qui lo studio.
J. Marvin Herndon, Mark Whiteside and Ian Baldwin
Obiettivi
Cinquant'anni fa, il geoscienziato Gordon J. F. MacDonald scrisse un libro intitolato "Come distruggere l'ambiente ", in cui l'autore descrisse i metodi con cui uno Stato potrebbe alterare gli ecosistemi e come potrebbe infliggere clandestinamente danni ad una paese nemico. Il nostro obiettivo è rivedere i suggerimenti di MacDonald, le strategie di guerra ambientale alla luce dei successivi progressi tecnologici e nel contesto del dispiegamento effettivo dei metodi di guerra meteorologica e climatica da lui illustrati.
Metodi
Abbiamo esaminato la letteratura interdisciplinare: storica, scientifica e medica.
Risultati
MacDonald ha indugiato sulla guerra meteorologica palese e segreta basata sull'inseminazione imbrifera delle nuvole, volta appunto a causare le piogge. In seguito è stata sviluppata una serie di tecniche per inibire le precipitazioni, con la dispersione, per mezzo di aerei civili, di particolato igroscopico là dove si formano le nuvole. Da almeno due decenni sia ricercatori sia persone comuni osservano tale fenomeno.
Articoli referati
Herndon et al.; JGEESI, 16 (3): 1-15, 2018; art. JESIESI.42006
Indagini scientifiche e forensi dimostrano che sono diffuse, tra le altre cose (bario, alluminio, cadmio, stronzio, cesio etc.), ceneri di carbone. Intorno al 2010, l'irrorazione aerea del particolato è aumentata ad un livello quasi giornaliero, quasi globale. Presumibilmente, un accordo internazionale segreto ha imposto di disperdere composti con il pretesto di fungere da 'parasole' per la Terra. Tuttavia l'irrorazione aerea, piuttosto che raffreddare il pianeta, riscalda l’atmosfera, ritarda la dispersione termica dalla Terra allo spazio e provoca un incremento globale delle temperature. Lo stesso MacDonald discusse la possibilitĂ di distruggere deliberatamente lo strato di ozono atmosferico e quella di innescare terremoti ed eruzioni vulcaniche, attivitĂ in effetti oggi possibili anche con l’impiego dei riscaldatori ionosferici (sistemi H.A.A.R.P.).
Conclusioni
Le decisioni assunte dai militari statunitensi di armare l'ambiente a livello nazionale e gli obiettivi di “sicurezza” furono accuratamente previsti da MacDonald, ma lo specialista non riuscì a capire che i singoli governi del mondo potrebbero essere tenuti a rispettare accordi internazionali segreti con lo scopo di condurre una guerra sul pianeta Terra, in tutti i biomi ed in relazione ai diversi processi biogeochimici. Se politici, mezzi d’informazione, scienziati etc. non affronteranno l’atroce realtĂ di ciĂ² che sta accadendo davanti ai loro occhi e se non esigeranno collettivamente un’interruzione di queste attivitĂ tecnologiche, illegali e clandestine, siamo destinati a marciare verso la prima estinzione di massa determinata, non dalla Natura, ma dal complesso militare-industriale.
Qui lo studio.
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